Israele è un vero e proprio faro nel panorama globale delle start-up, del venture capital e delle imprese high-tech. Questo piccolo paese, nonostante le sue dimensioni contenute, si distingue per una concentrazione straordinaria di queste attività. La sua reputazione nel campo delle start-up è frutto di una politica imprenditoriale dinamica e di un ambiente favorevole agli investimenti e all’innovazione. Grazie a politiche lungimiranti, come incentivi alle imprese e semplificazioni burocratiche, Israele ha creato un terreno fertile per la crescita e il successo delle nuove imprese.
Nel 2014, Israele vantava la più alta densità al mondo di start-up e venture capital rispetto alla sua popolazione, con quasi 5.000 aziende high-tech distribuite su circa 8 milioni di abitanti, come riportato da StartupItalia!. Queste imprese sono perlopiù situate nella cosiddetta Silicon Wadi, un termine che richiama la celebre Silicon Valley degli Stati Uniti. Tel Aviv emerge come il cuore pulsante dell’industria high-tech israeliana, e infatti è stata recentemente classificata al terzo posto tra i maggiori hub mondiali per start-up, subito dopo la Silicon Valley e Stoccolma, secondo SparkLabs Global Ventures.
Tel Aviv è una città vivace con una concentrazione impressionante di start-up, con almeno 1.000 imprese e 19 start-up per chilometro quadrato, oltre a più di 50 incubatori, come evidenziato da NoCamels. Questo clima di innovazione è sostenuto da un’azione statale robusta, che include prestiti agevolati alle imprese e una strategia proattiva per attrarre investimenti esteri, evidenziata dal Tel Aviv Bootcamp, un’iniziativa dedicata a supportare le start-up emergenti.
Un aspetto cruciale del supporto governativo è l’Israel Innovation Authority, precedentemente nota come Office of the Chief Scientist of the Ministry of Economy. Questa autorità pubblica indipendente è responsabile delle politiche di innovazione e dell’implementazione delle infrastrutture e dei network necessari per le imprese. L’Israel Innovation Authority offre supporto finanziario e consulenza al governo e al parlamento, contribuendo così al panorama innovativo del paese.
L’azione dell’autorità si articola in tre aree principali: il supporto diretto alle aziende, la facilitazione dei rapporti tra industria e università, e il venture capital finanziato dal governo. Per quanto riguarda il supporto alle imprese, l’Ufficio finanzia fino all’85% del valore dell’investimento necessario, mentre il resto deve essere reperito autonomamente dalla start-up. I fondi vengono restituiti solo se l’impresa ha successo sul mercato, e l’Autorità non richiede quote di partecipazione nelle società.
Un intervento storico che ha segnato una svolta decisiva per il settore high-tech in Israele è stato il programma “Yozma”, lanciato nel 1993. Questo programma ha attratto investimenti di venture capital stranieri, creando dieci nuovi fondi di venture capital e incentivando la partecipazione di capitalisti di ventura e investitori esteri. Yozma si è distinto per la sua strategia innovativa, offrendo opzioni di acquisto delle quote a prezzo favorevole solo se i fondi dimostravano la loro efficacia, assumendosi così il rischio e incentivando gli investitori a partecipare.
La chiusura del programma nel 1997, una volta raggiunto il suo scopo, ha portato alla creazione di un ecosistema di venture capital che ora gestisce quasi tre miliardi di dollari e supporta centinaia di nuove imprese israeliane. Questo modello di successo è stato replicato in altri paesi come Irlanda e Russia.
In Italia, il rapporto con Israele si sta intensificando grazie all’Ufficio Israeliano per il Commercio e gli Investimenti, che promuove opportunità di business per gli imprenditori italiani e favorisce la creazione di partenariati bilaterali. Nel 2016, Enel ha lanciato il suo hub per l’innovazione a Tel Aviv, il primo della sua dimensione creato da un’azienda italiana nel paese. Questo hub mira a scoprire e supportare start-up israeliane ad alto potenziale, offrendo loro risorse e opportunità per crescere e svilupparsi.
In conclusione, Israele continua a dimostrare una straordinaria capacità di attrarre talenti e idee, confermandosi come un punto di riferimento nel mondo delle start-up e dell’innovazione. Il Tel Aviv Bootcamp, promosso dall’Ambasciata d’Israele in Italia, è un ulteriore esempio del suo impegno a livello globale per scoprire e promuovere le migliori start-up internazionali.